SEMIOSICA
Significazione Medica
SEMIOSICA
Significazione Medica
INFORMAZIONI LEGALI
INFORMAZIONI PER GLI UTENTI
SEMIOSICA SRL
Forma giuridica: SRL unipersonale.
Capitale sociale: euro 10.000 int. vers.
Sede legale: Piazza Libertà 34, 36061, Bassano del Grappa, Vicenza, Italia.
Codice fiscale / Partita IVA: 04505690240.
SEMIOSICA
Posta elettronica: info@semiosica.com.
Privacy Policy:
Cookie Policy:
Sito web: www.semiosica.com
WWW.SEMIOSICA.COM
UNA DIAGNOSTICA PER
L' INSULINORESISTENZA
Un metodo per la prevenzione
dell'insulinoresistenza
Cos'è l'insulinoresistenza
È possibile identificare e analizzare i fattori predisponenti allo sviluppo di alcune delle patologie più temibili e diffuse del mondo occidentale: diabete e malattie vascolari. Queste malattie, infatti, sono precedute per molti anni da una condizione patologica completamente asintomatica e “invisibile” dall’esterno, ovvero l’insulinoresistenza (1-5).
L’insulinoresistenza è una condizione in cui le quantità normali di insulina non sono adeguate a produrre la risposta biologica attesa nei tessuti bersaglio, quali il tessuto adiposo, il muscolo e il fegato (1).
Questa condizione patologica porta ad ammalarsi di diabete di tipo 2 (6), di ipertensione (3), arteriopatia vascolare periferica (4), malattie cardiovascolari (2), insufficienza cardiaca congestizia (5), steatosi epatica non alcolica (7), dislipidemia (colesterolo HDL basso e trigliceridi alti) (2) e una varietà di tumori maligni quali carcinoma tiroideo (8), al seno (9), alla prostata (10), al colon retto (11) e molti altri (12), oltre che di disfunzioni quali sindrome dell’ovaio policistico (13).
Spesso il collegamento tra insulinoresistenza e tali patologie viene molto sottovalutato quando invece rappresenta un vero e proprio killer silenzioso. A dimostrazione di tale affermazione basti citare che la condizione di insulinoresistenza è considerata responsabile del 42% di tutti gli infarti miocardici negli Stati Uniti, diventando ad essere la causa singola di malattia coronarica più importante (14).
Inoltre, la diretta conseguenza metabolica di uno stato di insulinoresistenza, ovvero lo sviluppo del diabete di tipo II, rappresenta oramai una vera epidemia con 592 milioni di persone destinate ad ammalarsi entro il 2035 (16).
Vengono inoltre analizzati i fattori predisponenti allo sviluppo si squilibri ormonali in grado di determinare l’insorgenza di insulinoresistenza, quali ad esempio nella donna un alterato rapporto tra estrogeni e progesterone e nell’uomo alterato rapporto tra i livelli di testosterone ed estrogeni. In entrambi i sessi inoltre sarà preso in considerazione l’intero asse ipotalamo-ipofisi-surrene al fine di analizzare la regolazione ormonale dei livelli di cortisolo (17).
L' importanza di prevenire l'insulinoresistenza
Il diabete di tipo 2 è una malattia estremamente grave e, al tempo stesso, estremamente sottovalutata.
La condizione che precede il diabete è l'insulinoresistenza (7).
Tuttavia, l'insulinoresistenza non è soltanto collegata al diabete ma è direttamente collegata all'insorgenza delle malattie cardiovascolari e dei tumori, i quali, a loro volta, sono le principali cause di mortalità nel mondo (1-14).
Pertanto, per prevenire davvero le maggiori cause di mortalità del mondo occidentale è indispensabile avvalersi di uno strumento diagnostico in grado di individuare precocemente gli stati patologici di pre-diabete e, soprattutto, di pre-insulinoresistenza, negli organi del corpo nei quali queste malattie si manifestano, con il fine di capire il grado di rischio di sviluppare le condizioni pre-patologiche di queste malattie o la loro eventuale presenza non ancora clinicamente manifesta.
Il tutto ovviamente supportato da una conoscenza medica in grado di seguire “le trame” fisiopatologiche della creazione e dello sviluppo di uno specifico stato patologico al fine di prevenire l’insorgenza o l’evoluzione anche tramite adeguati consigli terapeutici (7).
È noto come vi siano delle alterazioni strutturali, molto ben valutabili dalla radiologia, in grado di predire l’insorgenza di insulinoresistenza, prima ancora che essa possa essere rilevata dagli esami di laboratorio come dimostrato già nel 2008 mediante uno studio di correlazione tra obesità viscerale e lo sviluppo a 10-11 anni di uno stato di insulinoresistenza.
Ma è anche noto che ci sono altri fattori che contribuiscono a determinare in modo importante allo sviluppo di insulinoresistenza, primo fra tutti la quantità e la qualità del sistema muscoloscheletrico.
Inoltre, una valutazione del rischio globale per il paziente non può prescindere della valutazione degli elementi chiave nella regolazione del metabolismo dell’insulina e quindi, oltre al tessuto adiposo e muscolare, anche del fegato e del pancreas.
Le difficoltà di diagnosticarla
L’insulinoresistenza è una condizione del tutto asintomatica, che non causa segni e sintomi evidenti nel paziente e pertanto la sua diagnosi viene affidata ad indici di laboratorio quali HOMA-IR (15) derivanti da modelli statistici trattandosi di misura indirette del fenomeno di insulinoresistenza (16).
Esistono altri tipi di test diagnostici, i quali sono più affidabili ma anche molto più costosi e, inoltre, sono tecnicamente troppo impegnativi o mal tollerati dai pazienti per essere proposti nella pratica clinica (16).
Tuttavia, è noto come vi siano delle alterazioni strutturali, molto ben valutabili dalla radiologia, in grado di predire l’insorgenza di insulinoresistenza, prima ancora che essa possa essere rilevata dagli esami di laboratorio come dimostrato già nel 2008 mediante uno studio di correlazione tra obesità viscerale e lo sviluppo a 10-11 anni di uno stato di insulinoresistenza (18).
Ma è noto come vi sono altri fattori che contribuiscono a determinare in modo importante allo sviluppo di insulinoresistenza, primo fra tutti la quantità e la qualità del muscolo scheletrico (19).
Ma non solo. Una valutazione del rischio globale per il paziente non può prescindere della valutazione degli elementi chiave nella regolazione del metabolismo dell’insulina e quindi, oltre al tessuto adiposo e muscolare, anche del fegato (20) e del pancreas (20).
Considerando quindi che le principali cause di mortalità nel mondo sono rappresentate dalle malattie cardiovascolari e dai tumori (21) e che tali patologie sono direttamente collegate ad uno stato di insulinoresistenza (22) si evince, che per prevenire davvero le maggiori cause di mortalità del mondo occidentale, è indispensabile potersi avvalere di uno strumento diagnostico in grado di stadiare le condizioni degli organi e dei tessuti che vi si trovano al fine di capire quanto si è a rischio di sviluppare condizioni pre-patologiche o quanto si sono già sviluppate patologie non ancora clinicamente manifeste, di seguire l’evoluzione nel tempo di tali sviluppi patologici (23).
Tra le valutazioni incluse nella indagine radiologica vengono incluse le indagini relative al principale vaso arterioso del corpo, ovvero l’aorta e di strutture chiave per la salute dell’intero organismo, quali le arterie carotidi.
Il tutto ovviamente supportato da una conoscenza medica in grado di seguire “le trame” fisiopatologiche della creazione e dello sviluppo di uno specifico stato patologico al fine di prevenire l’insorgenza o l’evoluzione anche tramite adeguati consigli terapeutici.
Il nostro metodo e la nostra tecnica
Il nostro metodo consente di eseguire una diagnosi e un controllo affidabili degli stati fisiopatologici di pre-insulinoresistenza e di insulinoresistenza mediante alcune precise regole.
L’esame raggiunge l’obiettivo tramite la valutazione di parametri clinici e radiodiagnostici.
1. Sono analizzati i fattori predisponenti allo sviluppo si squilibri ormonali in grado di determinare l’insorgenza di insulinoresistenza, quali ad esempio nella donna un alterato rapporto tra estrogeni e progesterone e nell’uomo alterato rapporto tra i livelli di testosterone ed estrogeni.
2. In entrambi i sessi inoltre sarà preso in considerazione l’intero asse ipotalamo-ipofisi-surrene al fine di analizzare la regolazione ormonale dei livelli di cortisolo.
3. Si analizzano i seguenti parametri clinici: presenza di accumulo adiposo intraddominale, presenza di accumulo adiposo intraparenchimale muscolare, presenza di ipotrofia muscolare, presenza di accumulo adiposo intraparenchimale pancreatico, presenza di nefropatia, presenza di policistosi ovarica, presenza di alterazioni glicemiche e insulinemiche, presenza di dislipidemia, presenza di stato infiammatorio sistemico, presenza di alterazioni dei livelli ormonali.
4. Si valutano i seguenti parametri radiodiagnostici: presenza di aumento dello spessore del grasso intraddominale, presenza e grado di degenerazione adiposa pancreatica, presenza e grado di degenerazione adiposa epatica, presenza e grado di miosteatosi, presenza e grado di riduzione del trofismo muscolare, presenza di iperplasia surrenalica, presenza di alterazioni ipotalamiche, ipofisarie e pineali, presenza di alterazioni della ghiandola tiroidea, presenza di policistosi ovarica, presenza di alterazioni del parenchima renale. Ed ancora, eventuale presenza di alterazioni di calibro e di parete dell’arteria aorta, presenza di placche e stenosi a livello carotideo.
5. Le metodiche di acquisizione dei parametri clinici sono: anamnesi in presenza o a distanza ed esami di laboratorio. Gli esami di laboratorio possono essere prescritti in occasione dell’esame di prevenzione o possono essere già in possesso del paziente (purché gli esami siano completi e siano stati eseguiti in una data che non superi i 90 giorni).
6. Le metodiche di acquisizione dei parametri radiodiagnostici sono una delle seguenti: ecografia, risonanza magnetica e TAC. Gli esami di risonanza magnetica e TAC possono essere eseguiti in occasione dell’esame di prevenzione o possono essere già in possesso del paziente (nello specifico, esame RM addome completo o esame TAC addome completo, purché siano stati eseguiti in una data che non superi i 90 giorni).
Conclusione
Il nostro metodo pertanto consente di gestire, contemporaneamente e in un unico percorso diagnostico, la maggioranza dei fattori che predispongono all'insorgenza dell'insulinoresistenza e che precedono il diabete ed è anche in grado di seguire l'andamento di questi fattori nel tempo.
Siamo certi che tale tecnica diagnostica, al presente e ancor di più in futuro, quando sarà ulteriormente perfezionata, contribuirà in maniera importante alla prevenzione e alla cura di uno stato patologico e di una malattia così gravi ed invalidanti.
La nostra tecnologia dedicata
Per questo in SEMIOSICA abbiamo costruito un'applicazione che aiuta i medici ad individuare i fattori predisponenti o la presenza dell'insulinoresistenza in modo migliore utile alla prevenzione del diabete di tipo due e delle malattie vascolari.
Si tratta di un'applicazione che consente di eseguire un nuovo tipo di esame diagnostico, effettuato mediante un esame ecografico o di risonanza magnetica, che migliora di molto la capacità di individuare le alterazioni della struttura degli organi sospette di essere causa di insulinoresistenza e di differenziarle meglio da quelle che non lo sono ed è anche in grado di controllare la loro evoluzione in modo molto più rapido, preciso, affidabile e replicabile rispetto a quanto è stato possibile fare finora. Ma non solo. L’esame valuta anche le più temibili conseguenze dell’insulinoresistenza quali ad esempio quelle rappresentate da alterazioni della parete dei più importanti assi arteriosi quali l’aorta e le arterie carotidi.
Questo è fondamentale per cogliere le variazioni nel tempo dello stato fisiologico degli organi e per tenere sotto controllo l'insorgenza, lo sviluppo o la presenza dell'insulinoresistenza, in modo da intervenire prima quando necessario, per proteggere meglio la salute delle persone e, cosa altrettanto importante, per non aspettare inutilmente che esse arrivino a sviluppare malattie ben più gravi e pericolose, come il diabete di tipo due e le vasculopatie, malattie che rappresentano realmente un grande rischio per la loro vita.
Ma, soprattutto, questo nuovo esame diagnostico permetterà alle persone che desiderano prevenire il diabete di tipo due e le malattie vascolari di accedere a un esame diagnostico che le aiuterà a proteggere meglio la qualità e la durata della loro vita.
Autore: Alessandro Baglione (*), (**).
Revisore: Valentina Citton (***), (****).
* Ingegnere della conoscenza. www.linkedin.com/in/alessandro-baglione.
** Fondatore e amministratore di SEMIOSICA. www.semiosica.com/alessandro-baglione.
*** Medico specialista in radiologia. www.linkedin.com/in/valentina-citton.
**** Direttore sanitario di SEMIOSICA. www.semiosica.com/valentina-citton.
Bibliografia
1. Ausk KJ, Boyko EJ, Ioannou GN. Insulin resistance predicts mortality in nondiabetic individuals in the U.S. Diabetes Care. 2010 Jun;33(6):1179-85. doi: 10.2337/dc09-2110. Epub 2010 Mar 3. PMID: 20200308; PMCID: PMC2875420
2. Tenenbaum A, Adler Y, Boyko V, Tenenbaum H, Fisman EZ, Tanne D, Lapidot M, Schwammenthal E, Feinberg MS, Matas Z, Motro M, Behar S: La resistenza all'insulina è associata ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari maggiori nei pazienti con malattia coronarica preesistente. Am Heart J 2007; 153:559–565
3. Pollare T, Lithell H, Berne C: Insulin resistance is a characteristic feature of primary hypertension independent of obesity. Metabolism 1990;39:167–174
4. Pande R, Perlstein TS, Beckman JA, Creager MA: Association of insulin resistance and inflammation with peripheral arterial disease: the National Health and Nutrition Examination Survey, 1999 to 2004. Circulation 2008;118:33–41
5. Ingelsson E, Sundstrom J, Arnlov J, Zethelius B, Lind L: Insulin resistance and risk of congestive heart failure. JAMA 2005;294:334–341
6. Bloomgarden Z: Topics in type 2 diabetes and insulin resistance (Perspectives on the News). Diabetes Care 2009;32:e13–e19
7. Bugianesi E, Gastaldelli A, Vanni E, Gambino R, Cassader M, Baldi S, Ponti V, Pagano G, Ferrannini E, Rizzetto M: Insulin resistance in non-diabetic patients with non-alcoholic fatty liver disease: sites and mechanisms. Diabetologia 2005;48:634–642
8. Rezzonico J, Rezzonico M, Pusiol E, Pitoia F, Niepomniszcze H: Increased prevalence of insulin resistance in patients with differentiated thyroid carcinoma. Metab Syndr Relat Disord 2009;7:375–380
9. Pan, K, Chlebowski, RT, Mortimer, JE, Gunther, MJ, Rohan, T, Vitolins, MZ, Adams-Campbell, LL, Ho, GYF, Cheng, T-YD, Nelson, RA. Insulin resistance and breast cancer incidence and mortality in postmenopausal women in the Women’s Health Initiative. Cancer. 2020: 126: 3638- 3647
10. Barnard, R.J., Aronson, W.J., Tymchuk, C.N. and Ngo, T.H. (2002), Prostate cancer: another aspect of the insulin-resistance syndrome?. Obesity Reviews, 3: 303-308. https://doi.org/10.1046/j.1467-789X.2002.00081.
11. Giovannucci, E. Insulin and colon cancer. Cancer Causes Control 6, 164–179 (1995).
12. Biagio Arcidiacono, Stefania Iiritano, Aurora Nocera, Katiuscia Possidente, Maria T. Nevolo, Valeria Ventura, Daniela Foti, Eusebio Chiefari, Antonio Brunetti, "Insulin Resistance and Cancer Risk: An Overview of the Pathogenetic Mechanisms", Journal of Diabetes Research, vol. 2012, Article ID 789174, 12 pages, 2012.
13. Moghetti Paolo, Insulin Resistance and Polycystic Ovary Syndrome, Current Pharmaceutical Design 2016; 22(36).
14. Eddy D, Schlessinger L, Kahn R, Peskin B, Schiebinger R: Relationship of insulin resistance and related metabolic variables to coronary artery disease: a mathematical analysis. Diabetes Care 2009;32:361–366
15. Matthews D, Hosker JP, Rudenski AS, Naylor BA, Treacher DF, Turner RC: Homeostasis model assessment: insulin resistance and beta-cell function from fasting plasma glucose and insulin concentrations in man. Diabetologia 1985;28:412–419
16. IDF 2013 IDF Diabetes Atlas. 6a edn. Brussles, Belgio: International Diabetes Federation
17. Palmer BF, Clegg DJ. The sexual dimorphism of obesity. Mol Cell Endocrinol. 2015 Feb 15;402:113-9. doi: 10.1016/j.mce.2014.11.029. Epub 2015 Jan 8. PMID: 25578600; PMCID: PMC4326001.
18. Hayashi T, Boyko EJ, McNeely MJ, Leonetti DL, Kahn SE, Fujimoto WY: Visceral adiposity, not abdominal subcutaneous fat area, is associated with an increase in future insulin resistance in Japanese Americans. Diabetes 2008;57:1269–1275
19. Cleasby ME, Jamieson PM, Atherton PJ. Insulin resistance and sarcopenia: mechanistic links between common co-morbidities. J Endocrinol. 2016 May;229(2):R67-81. doi: 10.1530/JOE-15-0533. Epub 2016 Mar 1. PMID: 26931135.
20. Samuel VT, Shulman GI. The pathogenesis of insulin resistance: integrating signaling pathways and substrate flux. J Clin Invest. 2016 Jan;126(1):12-22. doi: 10.1172/JCI77812. Epub 2016 Jan 4. PMID: 26727229; PMCID: PMC4701542.
21. https://www.degasperis.it/principali-cause-di-morte-nel-mondo.html
23. Tara M. Wallace, Jonathan C. Levy, David R. Matthews; Use and Abuse of HOMA Modeling. Diabetes Care 1 June 2004; 27 (6): 1487–1495.
VISITA IL NOSTRO BLOG
Una medicina dedicata alla prevenzione delle malattie
Alessandro Baglione
25-10-2024 10:53
25-10-2024 10:53
Medicina e intelligenza artificiale non vanno proprio così d'accordo
Alessandro Baglione
12-02-2025 19:34
12-02-2025 19:34
L'intelligenza artificiale sostituirà la medicina banale
Alessandro Baglione
07-10-2024 15:45
07-10-2024 15:45
La significazione medica dedicata alla radiologia
Alessandro Baglione
02-09-2024 00:00
02-09-2024 00:00
Possiamo avere delle diagnosi e delle cure migliori
Alessandro Baglione
22-07-2024 00:10
22-07-2024 00:10
La medicina e le scienze "dure"
Alessandro Baglione
27-06-2024 18:52
27-06-2024 18:52
La medicina e le scienze culturali
Alessandro Baglione
27-06-2024 18:51
27-06-2024 18:51
La medicina e la scienza semiotica
Alessandro Baglione
27-06-2024 18:51
27-06-2024 18:51
Una tecnologia per le decisioni mediche
Alessandro Baglione
27-06-2024 18:50
27-06-2024 18:50
I "superpoteri" della radiologia
Alessandro Baglione
03-06-2024 14:36
03-06-2024 14:36
A chi siamo di aiuto con il nostro lavoro
Alessandro Baglione
03-06-2024 13:12
03-06-2024 13:12
Le malattie associate alla gravidanza
Alessandro Baglione
30-05-2024 23:42
30-05-2024 23:42
Non è vero che lo sport fa bene
Alessandro Baglione
30-05-2024 23:32
30-05-2024 23:32
È difficile prevenire le malattie
Alessandro Baglione
30-05-2024 23:23
30-05-2024 23:23
Ah! Le malattie muscoloscheletriche...
Alessandro Baglione
30-05-2024 23:12
30-05-2024 23:12
La tollerabilità delle cure oncologiche
Alessandro Baglione
30-05-2024 23:03
30-05-2024 23:03
La riabilitazione neuromotoria è difficile
Alessandro Baglione
30-05-2024 22:52
30-05-2024 22:52
Lo "stallo" delle applicazioni software nella medicina
Alessandro Baglione
01-04-2024 18:52
01-04-2024 18:52
Il problema del cancro alla prostata
Alessandro Baglione
10-03-2024 23:00
10-03-2024 23:00
Le malattie pelviche delle donne
Alessandro Baglione
26-02-2024 23:00
26-02-2024 23:00
NOVITÀ ED EVENTI
CONTATTACI
Iscriviti alle newsletter
Scrivici una e-mail