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L' ARTICOLO DI SEMIOSICA 

 

Possiamo avere delle diagnosi e delle cure migliori

22-07-2024 00:10

Alessandro Baglione

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Possiamo avere delle diagnosi e delle cure migliori

...problemi di salute...non mancano le conoscenze mediche e...

 

 

 

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Possiamo avere delle diagnosi e delle cure migliori

 

Riprendiamo, per la seconda volta, un argomento, al quale avevamo dedicato un precedente articolo (dal titolo A chi siamo d'aiuto con il nostro lavoro), che ruotava attorno al fatto che potremmo avere tutti delle diagnosi e delle cure migliori di quelle che abbiamo adesso e che questo non avviene a cause della complessità organizzativa, della lunghezza degli esami e delle competenze multidisciplinari richieste, le quali comporterebbero dei costi economici che sarebbero insostenibili per i sistemi sanitari pubblici ma anche privati. 

 

Avevamo così introdotto un esempio che paragonava un esame diagnostico di breve durata con un esame diagnostico di lunga (e improbabile) durata, ed eravamo giunti alla conclusione che i problemi di salute per i quali i cittadini sono insoddisfatti del servizio offerto dai sistemi sanitari pubblici e privati fossero proprio quelli che avrebbero richiesto degli esami diagnostici particolarmente lunghi che, nel nostro esempio, erano, addirittura, della durata di otto ore, e che fosse proprio l'impossibilità da parte dei sistemi sanitari di offrire degli esami di questa durata ad impedire ai cittadini le diagnosi e le cure mediche appropriate.

 

L'articolo, ad un certo punto, introduceva un esempio dimostrativo partendo da una domanda molto pertinente, che era: “ma, alla fin fine, quanto sono realmente necessari degli esami diagnostici dalla durata molto lunga o che sono svolte da più professionisti sanitari in contemporanea? Probabilmente essi sarebbero di aiuto a pazienti affetti da malattie molto rare o molto gravi, ma sarebbero di poca o nessuna utilità alla stragrande maggioranza della popolazione, la quale, fortunatamente, ha problemi di portata ben minore”.  

 

Tramite un esempio, l'articolo dimostrava che, se fossero esistiti degli esami diagnostici di lunga durata e alla presenza di più professionisti sanitari, essi sarebbero utili alla grande maggioranza della popolazione e aiuterebbero a risolvere molti problemi di salute di tutti gli ordini di gravità e concludeva, infine, con l'esposizione della tecnologia messa a punto da SEMIOSICA per aiutare a superare molti di questi problemi. 

 

Bene, noi oggi, con un tono un po' più informale, vogliamo portare alla vostra attenzione altri tre esempi (più uno), sempre sviluppati sotto forma di ragionamento con domande, che rafforzeranno, ancora di più, l'importanza di questo argomento. 

 

E abbiamo detto “tre esempi più uno” perché abbiamo deciso di riportare sia l'esempio che era citato in quell'articolo (che qui si trova per primo ma è riportato in maniera più informale), sia le conclusioni finali alle quali l'articolo giungeva.

 

Siamo certi che, data l'importanza dell'argomento, i lettori apprezzeranno anche queste ripetizioni.

 

Cominciamo.

 

Primo esempio: la prevenzione e la diagnosi dei dolori, delle ernie e delle artrosi.

Iniziamo dunque con il problema della prevenzione e della diagnosi dei dolori, delle ernie e delle artrosi. 

 

Domanda: “quanto tempo e quanti professionisti sanitari occorrono per prevenire o per comprendere le cause dei dolori, delle ernie o delle artrosi in un paziente?” 

 

Risposta: non è possibile rispondere a questa domanda in quanto un paziente può attendere anche degli anni prima di ricevere la diagnosi corretta e una cura adeguata per questi tipi di problemi di salute e nel frattempo avrà speso molti soldi in visite mediche eseguite da medici specialisti di differenti specialità e, cosa ben più importante, il suo corpo avrà subito dei danni che saranno progressivamente maggiori poiché causati da dolori non curati in tempo o, peggio, di dolori curati in modo sbagliato o, peggio ancora, a causa dei danni provocati dai farmaci antidolorifici che egli ha dovuto assumere per un lungo periodo e questi danni potrebbero avere delle conseguenze tali da costringerlo a subire un intervento chirurgico o l’impianto di una protesi, a sottoporsi a dei lunghi periodi di riabilitazione e a correre il rischio di perdere in maniera definitiva una parte della sua mobilità. 

 

Conclusione: non sempre, per fortuna, le cose vanno così, ma purtroppo, ci sono oggi molte persone che non possono accedere ad una prevenzione e a delle diagnosi appropriate per i problemi di dolore, di ernie e di artrosi e a causa dei quali andranno incontro a delle conseguenze che comprometteranno la loro salute, e i dati del Ministero della Sanità italiano e del suo omologo europeo riguardo al problema della gestione dei dolori nella popolazione sono lì a confermarci tutto ciò.

 

Ecco dunque esposto un primo esempio nel quale le persone con un determinato problema di salute, in questo caso la prevenzione e la diagnosi del dolore, delle ernie e delle artrosi, trarrebbero grandi benefici dall'esistenza di esami diagnostici della durata ipotetica di otto ore, oppure, che beneficiassero della contemporanea presenza di otto professionisti sanitari con differenti specializzazioni e, pertanto, un esame del genere non sarebbe per nulla immotivato o inutile, anzi, sarebbe vero proprio il contrario. Peccato però che un esame diagnostico di questo tipo oggi non esiste, per via dei costi esorbitanti che avrebbe per i pazienti e per i sistemi sanitari.

 

Secondo esempio. La prevenzione di alcune delle principali malattie.

Facciamoci ora una seconda domanda nella quale tratteremo il problema della prevenzione di alcune delle principali cause di mortalità come l’ictus, le trombosi e il diabete, le quali causano, tutte, grandi consumi di farmaci, interventi chirurgici, perdita di capacità funzionali del corpo, immobilità e rischio di mortalità. 

 

Domanda: “quanto tempo e quanti professionisti sanitari occorrono per prevenire o per comprendere i rischi di insorgenza di queste malattie in un paziente?"

 

Risposta: molto difficilmente un paziente troverà un professionista sanitario che faccia una diagnosi di questo genere in un’unica visita medica, anzi, al contrario, egli dovrà farsi visitare da numerosi medici specialisti, con un notevole dispendio di tempo e di risorse economiche, e con l’insoddisfazione di non avere comunque ricevuto un quadro generale della sua situazione di rischio rispetto a tutte queste malattie e ciò avviene in quanto ognuno di questi medici specialisti risponderà, esclusivamente, nell’ambito della propria preparazione. 

 

Conclusione: allo stato attuale, la prevenzione fatta in maniera seria di alcune delle principali cause di mortalità è praticamente impossibile e il paziente, al massimo, può ripiegare sui molto più economici (fino a un certo punto) esami di laboratorio come quelli del sangue, delle urine eccetera, i quali esami, è bene dirlo, non sono neppure lontanamente paragonabili ad una visita medica poiché essi sono solo dei parametri statistici e questo significa che non possono essere usati per fare diagnosi in un singolo paziente, oltre ad essere, per loro natura, dei parametri fortemente instabili e dipendenti da numerose variabili e non a caso, difatti, essi devono essere poi comunque interpretati da un medico affinché il paziente abbia qualche speranza di organizzare un piano di prevenzione. 

 

Ecco dunque esposto un secondo esempio nel quale le persone con un determinato problema di salute, in questo caso la prevenzione di alcune delle principali malattie mortali, trarrebbero grandi benefici dall'esistenza di esami diagnostici della durata ipotetica di otto ore, oppure, che beneficiassero della contemporanea presenza di otto professionisti sanitari con differenti specializzazioni e, pertanto, un esame del genere non sarebbe per nulla immotivato o inutile, anzi, sarebbe vero proprio il contrario. Peccato però che un esame diagnostico di questo tipo oggi non esiste, per via dei costi esorbitanti che avrebbe per i pazienti e per i sistemi sanitari.

 

Terzo esempio. La riabilitazione neuromotoria corretta. 

Proseguiamo ora con un terzo esempio introducendo una terza domanda relativa ad un argomento molto sentito da parte della popolazione e che richiederà al lettore una maggiore concentrazione: la riabilitazione finalizzata al recupero delle funzioni motorie, espressive, comunicative e funzionali delle persone che sono state colpite da un problema di salute di tipo neuromotorio come un ictus, un tumore al cervello o al midollo spinale, un trauma neurologico dopo un incidente o a seguito di un intervento chirurgico.  

 

È noto il fatto che il più grande ostacolo al recupero delle funzioni perdute sia rappresentato dalla perdita di massa muscolare conseguente ad un danno neurologico. In pratica, subito dopo un evento neuropatologico come un ictus, un tumore, un trauma o un’operazione chirurgica i muscoli che sono collegati alle aree del cervello e del midollo che sono state danneggiate “muoiono” letteralmente, vale a dire, la massa muscolare scompare e al suo posto viene sostituita o dal grasso o da nulla e questo comporta, chiaramente, la perdita della capacità di muoversi, di comunicare e di espletare molte altre funzioni vitali fondamentali.  

 

Risulta evidente, pertanto, quanto sia importante una diagnosi di tutti i muscoli e di tutte le altre parti collegate ai muscoli che sono coinvolti nel deperimento i quali dovranno, il più rapidamente possibile, essere sottoposti a cure riabilitative e questo in ragione del fatto che più muscoli a rischio saranno individuati e più possibilità il paziente avrà di recuperare le sue funzioni perdute.  

 

Domanda: “quanto tempo e quanti professionisti sanitari occorrono per comprendere quali muscoli e quali delle loro relative strutture anatomiche collegate sono a rischio di definitivo deperimento in un paziente?"

 

Risposta: una visita di questo tipo non esiste perché richiederebbe la capacità di individuare e di esaminare tutti i muscoli e le altre relative parti anatomiche ad essi collegate e questo, oltre a soffrire della mancanza di un metodo adatto a raggiungere questo scopo, sarebbe insostenibile dal punto di vista economico sia dai medici che dai pazienti.  

 

Conclusione: allo stato attuale, il paziente che ha subito un danno neuromotorio deve affidarsi alla fisioterapia tradizionale la quale, per ammissione delle linee guida stesse dei fisiatri ha le armi spuntate, oppure, in alternativa (si fa per dire) si stanno sviluppando sistemi di bioingegneria che tentano di riattivare le funzioni motorie perdute ma questa è tutta un’altra faccenda che, di fatto, non riguarda più, se non formalmente, la medicina, in quanto appartiene all’ambito della tecnologia chirurgica che poco o nulla ha a che fare le visite mediche e che, in più, porta con se il non trascurabile dettaglio di essere delle procedure estremamente invasive ed economicamente molto costose sia per i medici che per i pazienti. 

 

Ecco dunque esposto un terzo esempio nel quale le persone con un determinato problema di salute, in questo caso il recupero del maggior numero di funzioni motorie possibile, trarrebbero grandi benefici dall'esistenza di esami diagnostici della durata ipotetica di otto ore, oppure, che beneficiassero della contemporanea presenza di otto professionisti sanitari con differenti specializzazioni e, pertanto, un esame del genere non sarebbe per nulla immotivato o inutile, anzi, sarebbe vero proprio il contrario. Peccato però che un esame diagnostico di questo tipo oggi non esiste, per via dei costi esorbitanti che avrebbe per i pazienti e per i sistemi sanitari.

 

Quarto esempio. Le condizioni idonee per sopportare le terapie oncologiche.  

Concludiamo ora con un quarto ed ultimo esempio, questa volta su un argomento molto particolare e che, per essere compreso appieno, richiederà al lettore un piccolo sforzo di concentrazione: la capacità dei pazienti oncologici di sopportare la radioterapia e la chemioterapia le quali, nel tentativo di distruggere il tumore, provocano come conseguenza degli effetti collaterali anche molto gravi e che spesso costringono i medici, loro malgrado, alla sospensione delle cure con le inevitabili conseguenze per il paziente che possiamo bene immaginare.  

 

Eppure, ci sarebbe anche qualche buona notizia: è noto, infatti, che la capacità di tollerare le terapie oncologiche è influenzata moltissimo dallo stato di salute di alcuni organi e questi organi possono essere preservati mediante quello che viene chiamato “esercizio fisico terapeutico”, cioè l’attività fisica sotto controllo medico. 

 

Domanda: “quanto tempo e quanti professionisti sanitari occorrono per comprendere se e quanto l'organismo di un paziente malato di tumore è in grado di sopportare le terapie oncologiche?"

 

Risposta: a parte alcuni esami che sono, prevalentemente, poco più di misurazioni di qualche parametro corporeo, non ci sono visite mediche di questo tipo e ciò è dovuto al fatto che, ancora una volta, il tempo e il numero di medici specialisti che una visita del genere richiederebbe la renderebbe insostenibile economicamente per i medici e per i pazienti. 

 

Conclusione: allo stato attuale, al netto di alcune tecniche di misurazione corporea piuttosto rudimentali, un malato di tumore viene controllato con gli esami di laboratorio e, ancora una volta, noi saremo costretti a ripetere quello che abbiamo già scritto in precedenza e cioè che gli esami di laboratorio come quelli del sangue, delle urine eccetera, non sono neppure lontanamente paragonabili ad una visita medica poiché sono solo dei parametri statistici che non possono essere usati per fare diagnosi in un singolo paziente, oltre ad essere, per loro natura, dei parametri fortemente instabili e dipendenti da numerose variabili, ma, in questo caso, vale la pena aggiungere anche due altri aspetti che pesano tantissimo sulla questione: il primo è che gli esami di laboratorio hanno la caratteristica di segnalare l’incapacità del paziente di sopportare le cure oncologiche quando è ormai troppo tardi e il secondo è che, in ogni caso, praticamente non esistono esami di laboratorio in grado di dare informazioni realmente utilizzabili per l’esercizio fisico terapeutico. 

 

Ecco dunque esposto un quarto esempio nel quale le persone con un determinato problema di salute, in questo caso la valutazione delle capacità di sopportazione delle terapie oncologiche, trarrebbero grandi benefici dall'esistenza di esami diagnostici della durata ipotetica di otto ore, oppure, che beneficiassero della contemporanea presenza di otto professionisti sanitari con differenti specializzazioni e, pertanto, un esame del genere non sarebbe per nulla immotivato o inutile, anzi, sarebbe vero proprio il contrario. Peccato però che un esame diagnostico di questo tipo oggi non esiste, per via dei costi esorbitanti che avrebbe per i pazienti e per i sistemi sanitari.

 

Come abbiamo avuto modo di comprendere tramite questi quattro esempi, i problemi di salute che trarrebbero grandi benefici dall'esistenza di esami diagnostici della durata di molte ore o che prevedessero la presenza di più professionisti sanitari sono molti di più di quanto si possa ritenere in un primo momento e, soprattutto, riguardano dei problemi di salute che sono di ogni tipo e di ogni ordine di gravità. Ed abbiamo compreso altrettanto chiaramente che questo non avviene a causa dei problemi organizzativi, della lunghezza dei tempi di esame, delle competenze multidisciplinari e, alla fin fine, dei costi economici che essi richiederebbero.

 

Chiudiamo questo nostro testo riportando alla lettera gli ultimi due paragrafi del precedente articolo, fiduciosi del fatto che, data l'importanza dell'argomento, apprezzerete le ripetizioni che ci siamo permessi di riproporvi.

 

"L'efficienza e l'efficacia di un esame medico si ottengono mettendo in atto molteplici strategie, ma una delle principali è rappresentata dall'automatizzazione di grandi quantità di informazioni multidisciplinari in un unico ambiente digitale, un procedimento che permette ai professionisti sanitari l'esecuzione e la refertazione degli esami diagnostici in tempi e in modi prima impensabili, ed è proprio questo genere di automazione dei processi di elaborazione delle diagnosi che rende sostenibili i costi prima insostenibili e consente di portare a molti ciò che prima era disponibile per pochi o per nessuno.  

 

La tecnologia di SEMIOSICA è stata concepita proprio per fare questo ed è in grado di superare gli ostacoli dell'organizzazione, dei tempi di esame, delle competenze multidisciplinari e dei costi eccessivi, perché riunisce, in un unico ambiente digitale, le informazioni mediche e i procedimenti diagnostico-terapeutici necessari ad affrontare i problemi di salute particolarmente complessi, e in questo modo permette lo svolgimento di esami diagnostici che prima sarebbero stati impossibili da eseguire, ed è stata progettata e realizzata appositamente per assistere i professionisti sanitari nelle interpretazioni diagnostiche e nelle pianificazioni terapeutiche e li rende in grado di dare alle persone che soffrono di questi tipi di problemi di salute delle risposte mediche che contribuiscono ad incrementare la qualità e la durata della loro vita, e tutto questo con dei costi economici assolutamente sostenibili per esse e per i sistemi sanitari."

 

 

 

 

 

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