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Prima di procedere all'esposizione delle caratteristiche della radiodiagnostica occorre specificare la sostanziale differenza che esiste tra la diagnostica per immagini e la radiodiagnostica.
La diagnostica per immagini è il termine generico con il quale si definisce l'uso degli strumenti che producono immagini mediche (come l'ecografia, la risonanza magnetica, la TAC e la radiografia) da parte di medici e di professionisti sanitari, con lo scopo di ottenere delle informazioni di supporto alle ipotesi diagnostiche (come l'ecografia durante una visita medica), pianificare o guidare un intervento chirurgico (come la biopsia eco-guidata), o ricavare dei parametri di tipo statistico-epidemiologico (come la fMRI).
Mentre, invece, la radiologia (o radiodiagnostica) è una specializzazione medica ed è l'unica disciplina medica che possiede le competenze e l'autorità per eseguire una diagnosi clinica del contenuto delle immagini mediche, e la distinzione tra la diagnostica per immagini e la radiodiagnostica è di fondamentale importanza se si vuole comprendere l'oggetto di questo testo, poiché il suo ragionamento medico-scientifico è basato sulle caratteristiche proprie e peculiari della radiodiagnostica e non su quelle della diagnostica per immagini.
La radiologia non è semplicemente una specialità medica che fa uso della diagnostica per immagini, essa è radicalmente diversa da qualsiasi altra specialità medica che usa le immagini e questo, principalmente, per due motivi: uno di metodo e uno di scopo.
Differenza di metodo: la radiologia è l’unica disciplina medica che si fonda, in maniera quasi esclusiva, sull’interpretazione di immagini mediche per valutare la salute degli esseri umani e, pertanto, nel corso della sua storia ha sviluppato un proprio metodo chiamato “anatomia radiologica” e un proprio “linguaggio” chiamato “semeiotica radiologica” tramite i quali essa è capace di individuare e di descrivere le malattie ed è per questo motivo che fa parte, a pieno titolo, delle discipline mediche, dalle quali si distingue, proprio per il suo non basarsi, se non marginalmente, sulla valutazione di sintomi e segni per compiere una diagnosi, ma sulla valutazione di parametri contenuti nelle immagini mediche.
Differenza di scopo: il medico radiologo osserva le immagini con lo scopo di comprendere lo stato di salute degli esseri umani. Per fare questo egli esegue realmente una “diagnostica per immagini” perché inizia e termina le sue diagnosi eseguendo delle valutazioni cliniche tramite parametri contenuti nelle immagini mediche, senza avere la necessità della presenza fisica del paziente.
Ma anche qualora l’esame avvenga in presenza del paziente, il medico radiologo basa le sue valutazioni su ciò che osserva nelle immagini mediche e non attraverso la valutazione di sintomi o di segni osservati nel paziente.
Al contrario, tutti gli altri medici specialisti utilizzano la diagnostica per immagini, comprese le tecnologie usate, tipicamente, dai medici radiologi, principalmente per altri scopi che possono essere suddivisi in quattro:
- il primo scopo è come strumento tecnologico il cui ruolo è quello di fornire conferma o smentita di sintomi e segni rilevati in un paziente (come, ad esempio, un esame ecografico eseguito da un cardiologo),
- il secondo scopo è come guida all’esecuzione di un intervento chirurgico (come, ad esempio, un esame TAC eseguito da un neurochirurgo),
- il terzo scopo è come metodo di osservazione delle funzioni biologiche (come, ad esempio, un esame PET eseguito da un medico nucleare)
- il quarto scopo è come strumento per effettuare terapie (come, ad esempio, una radioterapia eseguita da un radioterapista oncologo).
Sono note le grandi capacità della radiodiagnostica, in moltissimi casi superiori rispetto a qualsiasi altra tecnica diagnostica, nell'estrazione di parametri anatomici e anatomopatologici e nella formulazione di diagnosi mediche estremamente affidabili, di alto valore medico-scientifico e in grado di fornire informazioni di grande valore terapeutico di quasi tutte le strutture anatomiche del corpo umano e la sua valenza nell'attribuire ad esse delle classificazioni di elevato valore clinico e di solida base scientifica, grazie alle sue capacità di descrivere, valutare, classificare e di interpretare l'anatomia interna del corpo.
Così come è ben nota la caratteristica di multidistrettualità della radiodiagnostica, cioè il fatto che la sua pertinenza diagnostica è estesa a praticamente tutto il corpo umano, e questo le consente di analizzare, in contemporanea, lo stato di salute di più organi, anche molto distanti tra di loro, e di fornire delle valutazioni sullo stato di salute complessivo dell'organismo dei pazienti.
Esiste una branca della radiodiagnostica che è specializzata nella diagnosi oncologica e che prende il nome di “radiologia oncologica” la quale si occupa della diagnosi e del controllo delle lesioni e delle metastasi ed ha prodotto un buon numero di studi scientifici dedicati alle patologie indotte dalle terapie oncologiche che sono molto validi dal punto di vista medico-scientifico e sono giunti ad un livello di applicazione clinica.
Esiste anche una branca della radiodiagnostica che è specializzata nelle diagnosi degli eventi neuropatologici che colpiscono il cervello, compresi i danni di tipo neuromotorio, che prende il nome di “neuroradiologia” e che è, praticamente, l'unica tecnica diagnostica non invasiva oggi disponibile per valutare le aree del cervello che sono state danneggiate da un evento neuropatologico e se si eccettuano una serie di test neurologici di tipo osservazionale e strumentale, la neuroradiologia è l'unica tecnica diagnostica in grado di fornire informazioni utili alla pianificazione della terapia neuroriabilitativa.
Possiamo, inoltre, tranquillamente affermare che, per quanto riguarda la valutazione dei parametri muscoloscheletrici, le capacità diagnostiche della radiodiagnostica sono superiori a quelle degli esami di laboratorio, e questo è dovuto al concetto medico-scientifico secondo il quale la morfologia di una struttura anatomica influenza la funzione di quella struttura e viceversa, e questo consente alla radiodiagnostica di individuare le alterazioni morfologiche di tipo anatomopatologico con maggiori capacità diagnostiche e in tempi più precoci rispetto agli esami di laboratorio e, inoltre, è bene ricordare il fatto che gli esami di laboratorio sono basati su dei parametri statistici che devono essere interpretati dai medici mentre, al contrario, le valutazioni effettuate tramite la radiodiagnostica sono già delle diagnosi mediche a tutti gli effetti.
E per quanto riguarda la valutazione di parametri di tipo metabolico, le capacità della radiodiagnostica sono superiori agli esami di laboratorio in numerosi organi del corpo, come ad esempio il cervello e i polmoni, e questo è dovuto al fatto che per questi, come per altri organi, non esistono esami di laboratorio o, se esistono, sono poco affidabili.
Ed è forse meno nota la superiorità della radiodiagnostica rispetto a tutte le altre tecniche diagnostiche di identificare i muscoli del corpo e di valutare il loro stato di salute in modo molto accurato e precoce, oltre alla sua valenza nel fornire i parametri di trofismo e di degenerazione fibroadiposa muscolari, ma anche nel misurare la quantità di grasso viscerale e la composizione corporea dell'organismo, tutti parametri che sono molto importanti per la salute dell'organismo.
Il motivo per il quale la radiodiagnostica risulta molto più precisa ed affidabile di tutte le altre tecniche diagnostiche è dettato dalla maggiore precisione delle sue misurazioni e, soprattutto, dal fatto che tutte le altre tecniche diagnostiche sono basate sulla statistica e sull'epidemiologia mentre, al contrario, la radiodiagnostica è una disciplina che ha una valenza medica e, pertanto, è l'unica tra tutte le tecniche menzionate ad essere autorizzata a formulare una diagnosi medica su un essere umano.
Ed è sicuramente molto meno nota la notevole potenzialità della radiodiagnostica nella valutazione del tessuto muscolare liscio, il quale è il responsabile di molte funzioni vitali dell'organismo che sono facilmente intuibili come la deglutizione, la peristalsi intestinale e le continenze urinaria e fecale ma anche di molte funzioni vitali che sono meno riconducibili ad esso come la produzione della renina renale, la messa a fuoco visiva e il mantenimento della circolazione arterovenosa.
Possiamo concludere con la considerazione che la radiodiagnostica può dare un grande contributo al miglioramento delle diagnosi complesse che richiedono l'elaborazione e la gestione di grandi quantità di informazioni mediche eterogenee e multidisciplinari e che permettono di dare delle risposte a dei problemi di salute particolarmente difficili da comprendere.
Ma se vogliamo valorizzare pienamente il potenziale della radiodiagnostica e costruire uno strumento diagnostico ancora più efficiente ed efficace dobbiamo valorizzare la sua predisposizione alla ricerca medico-scientifica di tipo clinico rispetto alla ricerca di tipo statistico e dobbiamo essere consapevoli del fatto che, per quanto la ricerca medico-scientifica di tipo statistico-epidemiologico rappresenti un metodo di ricerca di grande valore e per quanto sia insostituibile per la comprensione di molti fenomeni impossibili da spiegare in altri modi, affidarsi esclusivamente alla ricerca scientifica di questo di tipo non rappresenta l'approccio corretto, in quanto tutte le diagnosi e le terapie mediche sono fondate sugli individui e non sulle popolazioni e, pertanto, la ricerca medico-scientifica di tipo clinico e non di tipo statistico-epidemiologico, la quale può essere portata avanti molto bene dalla radiodiagnostica, è un tipo di ricerca estremamente importante e permette, inoltre, di applicare ai pazienti le nuove conoscenze che acquisisce in maniera più rapida e questo consente la loro introduzione nelle linee guida sanitarie in tempi molto ridotti rispetto alla ricerca scientifica di tipo statistico.
In SEMIOSICA abbiamo un grande rispetto per la radiologia ed essa è una delle colonne portanti della nostra tecnologia di supporto alle decisioni mediche che noi chiamiamo Sistemi di Significazione Medica.